mercoledì 6 ottobre 2010

Breathing Sulfur



E' da un pò di tempo che lo faccio. Non ricordo da quanto, non ho tenuto il conto dei giorni. In realtà non ho nemmeno pensato di tenere il conto.
Succede di continuo: lo stomaco che si chiude, si contrae e brucia. La gola che si irrigidisce, il respiro che si tronca. Un avvenimento tanto frequente, quanto inconsapevole. Inizia tutto così, accorgendosene. E' il primo passo.
Quando te ne accorgi, davanti agli occhi ti si apre un mondo, ti si schiude un universo. Quell'universo sei tu. Il "tu" reale intendo, non la proiezione mentale che chiami "io". Ti accorgi di essere una ammasso di muscoli, organi e mucose costantemente in tensione. Non hai mai visto quello che sei, hai sempre creduto di essere qualcos'altro, ti sei aggrappato ad un'immagine da seguire, ad un'immagine che ti piaceva. Eri un'idea, e d'improvviso ti accorgi di essere un corpo umano che respira e che sente. Questo accorgersi non è cosa da poco. Non è una cosa che ti possono raccontare, questa non è conoscenza che si può tramandare. Sei tu che lo devi scoprire su te stesso.
Si tratta di vedere come hai scolpito il volto della paura sulla tua carne. Di renderti conto di come sei riuscito a sopravvivere fin ora dandotela a gambe, di come hai imparato a irrigidirti per scaricare le sensazioni troppo intense.

Il secondo passo è arrendersi.
Più ti accorgi di questi avvenimenti e più sei capace di stare con loro.
Il massimo lo raggiungi se riesci a dimorare nel dolore, a respirare attraverso il dolore. E' come inalare aria bollente. Se ci riesci, vedi che tutta questa sofferenza piano piano scende, si distacca, cade. Se lo vuoi immaginare è esattamente come un lavandino che si svuota. Un lavandino pieno di acido solforico, che quando scende, brucia le pareti, graffia. Se arrivi allo svuotamento senza esserti intromesso, tutto ti sarà chiaro. E' come un geiser che si sfoga e si quieta. All'infinito.
Qui non è questione di sforzarsi, tutt'altro. Qui è questione di lasciare andare, di accettare quello che ti sta graffiando dentro.
Di arrenderti.

Vivere attraverso i propri stimoli sensoriali, essere come animali in una giungla lussureggiante.