E' da qui dentro che vi parlo, dalla mia angusta tana all'interno della
prigione. Una fortezza a prova di fuga.
La prigione in questione, quella in cui sono rinchiuso, non esiste.
E' questo il motivo per cui è così difficile fuggire. Non ha sbarre, non ha celle, non ha guardie. Non ha nemmeno un perimetro di alte mura e filo spinato.
Nessuna pesantissima porta blindata. Non ci sono punti di riferimento al suo interno.
In realtà, non ha interno.
Da questa galera non posso scappare, però questo non significa che ogni tanto non ci provi. Sò che altre persone sono rinchiuse, le sento, le vedo, ma non sono lì con me. Li vedo dentro la gabbia, non sò se loro vedono me. Tutti quelli che come me sono rinchiusi si dibattono e si disperano. Se te lo vuoi immaginare, è come uno dei gironi infernali. Burroni di rocce taglienti, fiamme cocenti che fanno indietreggiare. Sagome umane, sporche e incatenate, che si lamentano e si trascinano.
Sono da solo in tutto questo. In questa prigione posso muovermi liberamente, ed è proprio questo il motivo per il quale non posso andarmene. Ovunque io vada, sono sempre e comunque in trappola. Non c'è posto in cui non possa andare, stranamente però sono sempre dentro. Con fatica ho cercato molte volte un cunicolo per scappare e, quando ho creduto d'averlo trovato, l'ho imboccato, ma non sapevo che l'uscita era sempre la gattabuia. Anni passati tra rancore e tristezza, anni interi spesi ad escogitare piani di evasione per lasciarmi dietro la gabbia. Non potevo sapere che al di fuori della prigione c'è sempre la prigione.
Alcune volte, ero convinto di essere evaso, ero contento di aver trovato la libertà, fino a quando non sbattevo di nuovo la faccia contro le sbarre.
Sbarre che non suonano di metallo quando le batti.
Sbarre di fumo.
Sbarre che non esistono.
Sono rinchiuso in questa prigione perchè mi ci sento rinchiuso.
Non ci sono piantine o planimetrie di questo posto, è un labirinto che muta, che cambia i propri corridoi in base a dove mi sposto.
La prigione eterea.
La prigione eterna.
Non mi resta che provare un'ultima volta. L'ultimo azzardato tentativo di fuga di un prigioniero stanco. L'unica cosa che mi resta ancora da provare è di smettere di voler scappare.
Chissà, magari questa volta ci riesco.