A volte succede qualcosa che mi sconvolge, che mi fa capire quanto sono fragile. A volte non mi accorgo neanche che quel qualcosa è avvenuto e mi ritrovo stravolto senza neanche sapere il perchè. In quei momenti mi rendo conto che tutto quello che ho imparato non serve a nulla. Che in realtà non ho imparato niente. Tutte le tecniche di rilassamento che ho studiato si sono sbriciolate, polverizzate, davanti all'intesità di questo malessere. Osservare le sensazioni è troppo doloroso. Continue fitte d'ansia che mi paralizzano il respiro, che irrigidiscono la laringe. Spesso devo ricordarmi di respirare, per non soffocare. E' come se la disperazione avesse fatto saltare i tappi, come se avesse bruciato tutte le pezze che avevo messo per tappare i buchi che sentivo nell'anima. Tutto traballa, cade e va in pezzi. Più tento di capirci qualcosa, ovvero di metterci un'altra pezza, e più non ci riesco. Questa inevitabilità è tanto terribile quanto rassicurante. Non mi resta altro da fare che vivere fino in fondo questo momento, troppo intenso per poter essere compreso.
Credevo di essere forte e di riuscire a vivere ogni situazione senza tremare.
Credevo di non credere, immaginavo di essere. Illusioni ben celate in cui sono caduto.
Forse la mia coppa è piena fino l'orlo e tutto sta uscendo fuori, dolorosamente. Forse è ora di svuotare la
coppa, ricominciare da capo senza sapere niente.
Come un principiante alla sua prima lezione.
Forza. Forza, Quarto. Verranno tempi migliori, torneranno.
RispondiElimina"Signore, dammi la forza di cambiare le cose che posso modificare e la pazienza di accettare quelle che non posso cambiare e la saggezza per distinguere la differenza tra le une e le altre." (ovviamente, tralascia pure l'invocazione ad un Signore che non credo esista, ma il significato mi piace molto...)
un abbraccio
Grazie!:-)
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