venerdì 14 gennaio 2011

Niente Di Che




Svuoto le parole. Come scatole le ribalto, lasciando cadere tutti i significati che contiene. Guardo con interesse tutto quello che cade e quello che ancora si tiene aggrappato.

Sperimento la forza di gravità. Su qualsiasi parte il mio corpo poggia, concentro l'attenzione sulla zona di contatto con la terra, sentendo il mio peso, la pressione che esercito. L'effetto del fatto che semplicemente esisto. Sdraiato, seduto, in piedi, fermo e in movimento. Ogni posizione è "la" posizione.

Presto attenzione a tutte le mie abitudini, e alla cosa che mi spinge a perpetrarle. A volte mi capita di trovare abitudini timide, che appena le vedo spariscono.

Osservo i pensieri che mi attraversano la mente. A volte riesco ad guardarli e basta, altre volte li acciuffo e li cavalco. Sento il respiro che si tronca ogni volta che giunge un pensiero. Lo lascio andare, riprendo a respirare. Quindi...

Mi concentro sul respiro, e per quanto riesco a farlo, lo faccio.

Faccio tutto questo sempre, da solo o quando sto con gli altri. Sono interessato a tutto ciò che mi circonda, perciò guardo gli altri  e il mondo con la stessa attenzione con cui guardo me stesso.

Questo è ciò che ti dovrei rispondere se mi chiedessi:
<<Che hai fatto oggi?>>.
Ma io, in realtà, non sono sincero. Perciò la risposta che ti beccheresti sarebbe:
<<Mah, niente di che!>>.

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